Domanda:
Volevo chiedere un consiglio...?
anonymous
2007-05-13 08:01:20 UTC
Secondo voi, per una persona non esperta di moto, sarebbe meglio puntare su una moto da strada o su una enduro? grazie in anticipo a chi mi risponde!
Sedici risposte:
anonymous
2007-05-13 08:13:00 UTC
Vedi per uno che il tuo avatar non piace e ti punta addosso la moto ce nè uno a ci piace, io lo trovo bello, e l' anarchia non è una pestilenza se vista con il rispetto verso gli altri.



Comunque a me è stata consigliata una enduro per poi passare a una da strada, però sono testone e faccio come mi piace e pare.

Ti consiglio se devi imparare di prendere uno moto guidabile tipo l'honda CBR o moto simili hanno una ciclistica molto più semplice e il margine di errore è maggiore rispetto a delle moto tipo la DUCATI.
paolo m
2007-05-13 15:54:37 UTC
anzitutto valuta la tua altezza:le enduro di solito sono alte,e qst x una persona nn molto pratica puo essere un ulteriore handicap,in secondo luogo devi cercare di avere le idee kiare sull uso a cui è destinata:piccoli spostamenti cittadini,gite domenicali,viaggi impegnativi ecc.

io ti consiglio una stradale,nn molto impegnativa e con una cavalleria nn estremamente fornita,avrai tempo in seguito,una volta ke ti sarai fatto le ossa di passare a qlcs di + impegnativo.ti consiglio una nacked,xkè + riposante come guida visto il manubrio alto e con un autonomia di viaggio maggiore xkè meno stancante come posizione.io dopo gsx 600 ed r6 sono passato alla fz6,con le opportune modifike è una gran moto,ed ora nn mi spaventano 500 km in una botta,prima dopo 150 erano dolori.spero di esserti stato utile,benvenuto tra noi e lamp lamp
Saretta
2007-05-13 15:29:14 UTC
a me piace tntss la ninja!!!!!xò ci ho perso un mio amico!!!!!!quindi fai attenzione!
anonymous
2007-05-13 15:22:29 UTC
Vai piano però...non farmi stare in pensiero!
mike
2007-05-16 12:55:17 UTC
Compra la moto che ti piace di più, poi man mano l'esperienza la farai.

nel caso ti accorgi che la cosa non và, allora puoi optare per cambiare tipo di moto.... cmq, non hai valutato la possibilità di una custom, molto più sicure, comode e utilitarie e se vorrai rivenderla mantiene sempre una buona valutazione.-------------------------------------------------------------------------------------
Micol
2007-05-16 09:39:27 UTC
Personalmente per partire ti consiglerei un'hornet 600. Sportiva al punto giusto ma senza esagerare. E poi puoi decidere su cosa passare in base a quello che vuoi fare. Se ti piacciono i viaggi ed andare via in due ti consiglio una turistica tipo il Tdm, Varadero che sono un pò "ingombranti" oppute un più modesto Transalp o Fazer che sono dei 600. Se non viaggi più di tanto e ti limiti alla gita hai solo l'imbarazzo della scelta dalle supersportive alle naked o un bel motard. Come consiglio io starei sulle giapponesi anche se il richiamo alle italiane è forte.

Io ho un tdm 850 e anche se un po' ingombrante il suo sporco lavoro lo fa egregiamente.
dark52
2007-05-14 17:11:03 UTC
non fà differenza, sono due modi diversi di intendere la moto , l'importante per cominciare è che la potenza non sia eccessiva e il peso più leggero possibile... ti faccio un esempio la beta motard 4 è un 350 derivato dalla enduro, leggerissima e divertente le ruote da strada garantiscono un "appoggio" sicuro su asfalto mentre sospensioni e telaio hanno la robustezza della enduro, il motore tira bene ma non rischi mai di perdere il controllo... di mezzi simili ce ne sono diversi ( magari costano un pò di più ) e quando ti sentirai più sicuro potrai scegliere il tipo di moto più adatta al tuo stile
gtdesmo
2007-05-14 09:19:13 UTC
Il principale vantaggio dell'enduro è l'agilità soprattuttio a causa del peso di solito abbastanza basso e della coppia del motore monocilindrico che lo fa schizzare fuori dalle curve, il contro è la sella alta.

A livello di guida fra un naked e un enduro stradale, non ci sono particolari differenze, se non appunto che l'enduro tende ad essere più stabile sullo sconnesso e ad avere più luce a terra, quindi potrebbe avere più angolo di piega teorico, mentre un naked di solito è un pelo più agile e facile da guidare in curva, a causa del baricentro più basso.



Il mio consiglio è per tanto di stare o su un motard bicilindrico, o su una naked 2/4 cilindri di media cilindrata (600/750) per iniziare, avendo comunque una buona moto per i primi 5/6 anni di patente, e nel caso poi potresti cambiarla o tenerla se ti andasse bene così, 4 tempi, se la vuoi usare su strada prevalentemente. O un bell'endurone turistico/stradale, tipo transalp per intenderci, se la vuoi usare x turismo con qualche digressione su strade bianche. Non andrei su enduro troppo tecniche sono molto scomode e alla fine non ti diverti se non quando hai messo su una certa esperienza nella guida sulle pedane, come non su moto stradali carenate, la caduta da spegnimento veicolo è sempre dietro l'angolo quando inizi a guidare una moto, e se sdrai da fermo una carenata spaccare la carena è un attimo. Una naked di contro ti permette eventualmente di appoggiarla su un carter motore senza rompere praticamente niente.



Se fossi in te prenderei la Z750 della Kawasaki o la GSR 600 della Suzuki. Sono moto molto belle, facili e con coppia e potenza sufficiente per poterti divertire in tranquillità. Permettono di fare turismo se vuoi, e hanno ciclistiche sia adatte all'uso stradale che a quello sportivo. In più sono ampliamente personalizzabili.
massimo rm
2007-05-13 20:29:25 UTC
se proprio non ti piace uno scooter...

una enduro, la stradale è meno maneggievole
Il Fancazzista social club.
2007-05-13 16:54:16 UTC
per "persona non esperta" cosa intendi, se mi dici questo posso consigliarti.



inoltre dipende molto dall'uso che ne devi fare.
steewe
2007-05-13 16:49:06 UTC
per uno poco esperto una stradale va bene.. tipo le bmw o suzuki.. modello tipo naked. sono facili da guidare soprattutto in città. non hanno prestazioni da fuoriserie ma sono maneggevoli e sicure
Predator
2007-05-13 16:27:05 UTC
boooooooooo!! dipende quale tipo di moto ti piace.. se ti piace andare in campagna prendi una enduro.. se invece ti piace andare veloce e girare in città e in autostrada prendi una moto da corsa....... attenzione... le moto sn pericolose..... un mio amico ne sa qualcosa...
?
2007-05-14 19:07:54 UTC
Guarda non ho neanche letto la domanda perchè per uno come te che ha il coraggio di esibire una avatar così obrobrioso non vale la pena di sprecare altro tempo!!!!!!!!!!
elaios
2007-05-13 15:15:37 UTC
compra una naked

le enduro vanno bene se hai intenzione di fare anche del fuoristrada.

le moto stradali vere e proprie necessitano all'inizio di moooolta dolcezza,onde evitare inestetiche grattate sulla carena.

prenditi una hornet

ciao!
Fate un pò voi...
2007-05-13 15:04:41 UTC
secondo me è meglio una moto da strada...ciauz



http://www.iamfede.blogspot.com/
B&bo
2007-05-13 15:06:34 UTC
La motocicletta è un veicolo a 2 ruote, provvisto di motore, in cui la ruota anteriore è direzionale e quella posteriore si occupa della trazione. Appartiene alla categoria dei motoveicoli





Replica della prima motociletta DaimlerLe 2 ruote sono in linea e la stabilità del mezzo in movimento viene garantita dal principio di conservazione del momento angolare. Le variazioni di direzione della motocicletta vengono comandate tramite un manubrio, con sfruttamento degli effetti giroscopici causati dalla conservazione del momento angolare.



Il centauro siede sulla motocicletta appoggiandosi su una sella, utilizzando il manubrio per l'appoggio delle mani e per comandare l'impianto frenante, l'acceleratore che regola la velocità e l'eventuale frizione. Le gambe si appoggiano invece su apposite pedane da dove il piede comanda il freno posteriore e (ad eccezione dei veicoli a cambio automatico o di alcuni tipi di scooter) il cambio delle marce.



Questo tipo di veicolo è prettamente utilizzabile da 2 persone, con l'eccezione dei ciclomotori, che secondo il Codice della strada sono monoutente, e dei sidecar, motociclette con agganciata lateralmente un'appendice che consente di trasportare un terzo passeggero.



Indice [nascondi]

1 Breve storia della motocicletta

2 Le tipologie di Motociclette

2.1 Ciclomotore

2.2 Motocicletta da strada

2.3 Motocicletta da fuoristrada

2.4 Motociclette particolari

3 Voci correlate







[modifica] Breve storia della motocicletta



Prima moto a vaporeL'invenzione della motocicletta con motore a scoppio viene fatta risalire a due inventori tedeschi, Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach che costruirono il primo prototipo nel 1885 in una piccola officina di Cannstatt (nelle vicinanze di Stoccarda). Un altro progenitore viene considerato il veicolo funzionante a vapore costruito dall'inventore francese Louis-Guillaume Perreaux che ha depositato i primi brevetti nel 1868. Prima della fine del XIX secolo i primi esemplari funzionanti vennero messi in vendita e da quel momento si assistette ad una continua evoluzione della motocicletta, grazie ad aziende di tutto il Mondo, sia in Europa che negli USA. Fino agli anni sessanta la produzione era per la gran parte Europea, con l'industria Inglese, Tedesca e Italiana in particolare evidenza, negli ultimi decenni la parte del leone viene fatta dalle industrie Giapponesi.





[modifica] Le tipologie di Motociclette



[modifica] Ciclomotore

È indubbiamente il primo passo per cominciare a conoscere le due ruote motorizzate. Può essere dotato di un motore elettrico o a scoppio o, più raramente, di entrambi (motorizzazione bimodale). In ogni caso, la velocità massima del ciclomotore è limitata a 45 km/h dal Codice della strada. Quest'ultimo stabilisce inoltre che la cilindrata non può superare i 50 cc e consente il trasporto del passeggero (per i modelli omologati) solo se il conducente è maggiorenne. In Italia si può condurre dall'età di 14 anni, dopo aver conseguito il Certificato di Idoneità alla Guida (o patentino). Per circolare deve essere munito di uno speciale contrassegno identificativo (targhino), rilasciato con procedura semplificata dagli uffici della Motorizzazione Civile. Nonostante le prestazioni limitate e le dimensioni ridotte, i ciclomotori sono spesso equipaggiati con le migliori tecnologie disponibili ed utilizzate anche su motociclette ben più grandi e sofisticate, dall'alimentazione a iniezione, ai freni a disco. Oltre che come mezzo per imparare, il ciclomotore ha molto successo per la sua economicità e per l'agilità nel traffico urbano, e per questo è apprezzato da utilizzatori di ogni fascia di età, soprattutto nella versione scooter, più pratica e protettiva.





Motocicletta da Gran Turismo

[modifica] Motocicletta da strada

È probabilmente il tipo di motocicletta più diffuso, inserendo in questa categoria dalle moto naked (nude), senza alcuna forma di carenatura all'avantreno per proteggere il motociclista dagli eventi atmosferici, abbastanza leggere ed agili, sino a giungere alle grand cruiser, moto con carrozzerie molto ampie ed avvolgenti e con grandi bauletti sul lato posteriore, destinate soprattutto ai grandi viaggi autostradali. La motocicletta media oggi può essere considerata quella che ha una cilindrata intorno ai 600 cc che offre un buon compromesso di peso e velocità, con una appendice aerodinamica anteriore (un cupolino) con funzioni protettive e la possibilità di installazione di contenitori posteriori (i bauletti). Tutto al fine di poter essere utilizzata piacevolmente in ogni condizione di tempo e di strada.





Motocicletta da Cross

[modifica] Motocicletta da fuoristrada

Sono delle motociclette studiate appositamente per percorsi accidentati e spesso non asfaltati, vengono categorizzate in veicoli da cross, da enduro e da trial, ciascuna con le sue specificità; le prime, molto leggere, sono caratterizzate da sospensioni molto robuste e con corsa lunga, adatte ad assorbire la maggior parte delle asperità e dei salti a cui la moto viene sottoposta, le seconde con un assetto meno esasperato per agevolare l'utilizzazione mista, anche su strade asfaltate, con medie di percorrenza abbastanza elevate. Il terzo tipo invece si caratterizza da motorizzazioni con una coppia motrice molto elevata e a bassi regimi che consente il superamento anche di ostacoli a prima vista insormontabili. Ma oltre a questi tipi di motociclette, esistono anche motociclette chiamate "supermotard", derivate dalle cross, le quali montano gomme e sospensioni per la strada, seguite anche da un buon impianto frenante, il quale deve far arrestare la moto da velocità molto elevate. Questi tipi di moto, sono usate per correre in kartodromi, dove vi è la pista, che è formata da manto stradale, al quale viene aggiunto un piccolo tragitto per il fuoristrada.





[modifica] Motociclette particolari

Sul tema del veicolo a 2 ruote si sono sviluppate molte idee da cui sono uscite delle moto particolari, con caratteristiche uniche e non inseribili in una categoria specifica come:



Moto super sportive, derivate dalle motociclette da competizione, con potenze e velocità elevatissime (in alcune nazioni e per alcune Case motociclistiche autolimitate). Sono veicoli che offrono solo una sistemazione di fortuna per il passeggero e utilizzabili a fondo solamente in pista.

Custom, nate negli USA ma con molti estimatori anche in Europa, sono moto con la ruota anteriore molto spostata in avanti rispetto al manubrio, in cui il guidatore si trova a guidare in una posizione quasi sdraiata, spesso avvalendosi di un appoggiaschiena posteriore. Sono moto caratterizzate anche da molte cromature e spesso da verniciature appariscenti, non molto agili ma comode per lunghi viaggi su strade quasi rettilinee come quelle che si trovano normalmente negli USA. Il termine Custom deriva da Customize, che in inglese significa personalizzare. Infatti i possessori di questo tipo di moto sono soliti modificarne svariati particolari a seconda dei propri gusti.

Velocipedi, un'unione tra una bicicletta, di cui conserva gli apparati principali di propulsione, i pedali, e un motore che si può, a comando, inserire per trasformarla in un veicolo a motore.



L'enduro è una disciplina del motociclismo che si svolge su qualsiasi tipo di terreno ed in qualsiasi periodo dell'anno, utilizzando moto adatte al fuoristrada in regola con il codice della strada.



Il termine enduro deriva dall'inglese "endurance", cioè resistenza. Infatti tale disciplina si pratica principalmente su strade sterrate, carrarecce e mulattiere con qualsiasi condizione del terreno e con qualsiasi condizione meteorologica, richiedendo quindi una notevole resistenza fisica ai piloti.



Le motociclette da enduro differiscono dalle motociclette da motocross, in quanto devono rispettare le norme imposte dal codice della strada. Possono infatti circolare sulle strade aperte al traffico, essendo provviste di impianto di illuminazione, targa, terminale di scarico e pneumatici omologati.



Le gare di enduro sono principalmente gare di durata in linea. Sono strutturate secondo un percorso, di difficoltà e lunghezza variabile, da percorrere più volte facendo attenzione a rispettare i controlli orari. All'interno del percorso vengono inserite le prove speciali, che sono dei tratti cronometrati; si distinguono in: fettucciate, in linea, estreme. La classifica viene stilata in base al totale dei tempi cronometrati delle prove, tenendo conto di eventuali penalità causate dal mancato rispetto dei controlli orari. Le motociclette si dividono in classi in base alla cilindrata ed al tipo di motore (2 o 4 tempi).



Massima espressione internazionale delle gare di enduro è rappresentata dal campionato del mondo (World Enduro Championship, WEC) e dall'ISDE (International Six Days Enduro), la cui prima edizione risale addirittura al 1913. La sei giorni di enduro è una competizione a squadre tra nazioni, in cui le selezioni dei vari paesi si sfidano per ben sei giorni consecutivi. Ogni selezione storicamente si distingue dalle altre per il colore del casco: gli italiani hanno il casco rosso. ENDURO 2007 L'enduro, già dal nome si evince che sia uno sport duro e difficile, nato e cresciuto in Europa dove tra l'altro trova i percorsi più adatti è poi dilagato nel resto del mondo riscuotendo molto successo, simile al Motocross, ma con sostanziali differenze. L'enduro si pratica con moto da fuoristrada ovvero moto con motori che spaziano dal 50cc sino al 550cc (per quanto riguarda le gare), per quanto riguarda l'uso amatoriale una moto da enduro che si possa definire tale e quindi mantenga qualità come potenza, leggerezza e agilità arriva a fino alla cilindrata di 600cc. Diverse sono le case motociclistiche che vendono modelli da enduro, la differenza sostanziale nelle moto da enduro è tra le moto "pronto gara" che offrono sospensioni con tarature accurate, motori con prestazioni di potenza e coppia molto elevati, pesi e masse ridotti, e ciclistica sofisticata; e le moto da enduro standard, non molto differenti dalle "pronto gara" esteticamente, ma molto differenti in fatto di prestazioni, peso e ciclistica, con costi sia di acquisto che di gestione più bassi.





[modifica] Campioni del Mondo



[modifica] E1

Anno Nome Paese Marca Modello Titolo Costruttori Paese Note

2006 Ivan Cervantes KTM

2005 Ivan Cervantes KTM

2004 Stefan Merriman Yamaha



Valentino Rossi

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Valentino Rossi



Italia

Carriera nel Motomondiale

Esordio 1996 in 125

Miglior risultato 1°

GP disputati 174

GP vinti 85

Podi 126

7 volte campione del mondo di motociclismo: 4 volte in MotoGP (2002, 2003, 2004, 2005), una in 500 (2001), una in 250 (1999) e una in 125 (1997)

Albo d'oro | Gran Premi | Circuiti | Piloti



Tutte le voci





Valentino Rossi durante una garaValentino Rossi (Urbino, 16 febbraio 1979) è un motociclista italiano, sette volte campione del mondo e considerato sin da giovanissimo uno dei più grandi piloti di moto di tutti i tempi.



È l'unico pilota della storia ad aver vinto il titolo mondiale in 4 classi differenti: 125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (4), la classe che dal 2002 ha sostituito proprio la 500, ed a vincere il titolo per due anni consecutivi con due marche diverse (Honda e Yamaha), insieme all'americano Eddie Lawson.



Tra i soprannomi più noti vi sono The Doctor, Rossifumi e Valentinik.



Indice [nascondi]

1 Biografia

2 Curiosità

3 Palmarès

4 Altri progetti

5 Collegamenti esterni







[modifica] Biografia

Figlio d'arte, (suo padre Graziano Rossi ha corso nel motomondiale negli anni '70), cresciuto a Tavullia (PU), Valentino inizia a prendere confidenza con i motori fin da piccolo, mostrando subito il suo talento.



Nel 1995, a soli sedici anni diventa campione italiano della classe 125, l'anno successivo esordisce nel campionato del mondo (sempre nella 125), ed ottiene la sua prima vittoria nel Gran Premio della Repubblica Ceca a Brno, dopo aver conquistato anche la sua prima pole position. Nel 1997 sempre nella 125, ottiene il suo primo titolo mondiale, correndo con l'Aprilia.



L'anno seguente, sempre su Aprilia, passa alla classe 250. Dopo un primo anno di ambientamento, nel 1999 ottiene anche in questa classe il titolo iridato.



Il 2000 è l'anno del passaggio alla classe regina, la classe 500, e del cambio di moto. Firma, infatti, un contratto con la Honda. Anche nella 500 il primo anno è di studio, ma nel 2001, ultima stagione prima della sostituzione di questa classe con la MotoGP, arriva il terzo titolo iridato. Sempre nel 2001, Rossi si cimenta nella prova più importante del Mondiale Endurance per le case giapponesi: la 8 ore di Suzuka, imponendosi assieme all'allora compagno di marca (e ufficiale Superbike Honda) Colin Edwards.



L'introduzione della nuova classe, nella quale tutti i piloti sono "esordienti", non costituisce problemi per Valentino, che riesce a imporsi fin dalla prima edizione (2002) e a bissare il titolo iridato l'anno successivo (2003).



Nella stagione 2004 Rossi passa alla Yamaha; inizialmente la mossa solleva qualche perplessità perché la nuova marca è giudicata tecnicamente inferiore alla Honda, nell'arco della stagione precedente ha infatti ottenuto solo un terzo posto. Valentino raccoglie comunque la sfida e porta nel nuovo team, oltre al suo talento, alcuni elementi chiave della sua vecchia squadra, come per esempio l'esperto capotecnico australiano e suo grande amico Jeremy Burgess. Il risultato è una moto nettamente migliorata, anche se ancora inferiore alla Honda, che Valentino riesce però a portare alla vittoria nel motomondiale 2004, a dodici anni di distanza dall'ultimo titolo di un pilota Yamaha, l'americano Wayne Rainey.



La stagione 2005 vede Valentino andare ancora contro tutti i pronostici, favorevoli alla Honda, dominando l'inizio della stagione. Si laurea campione del mondo con quattro gare di anticipo a Sepang, Malesia, il 25 settembre.



Il 2 agosto dello stesso anno, Rossi firma un rinnovo annuale con la Yamaha anche per la stagione 2006, rifiutando una lauta offerta della Ducati e una potenziale ipotesi di esordire in Formula 1 con la Scuderia Ferrari.



La stagione 2006 è stata probabilmente l'unica in cui il pilota pesarese è sembrato in seria difficoltà: ad un generale calo di prestazioni (chiuderà la stagione con 5 vittorie, 6 in meno dell'anno precedente) e due cadute (Assen e Valencia), si sommeranno anche episodi di sfortuna, come due rotture del motore (Le Mans e Laguna Seca). Nonostante la stagione non avesse un vero leader di classifica, Valentino a 5 gare dal termine si trova a ben 51 punti di distanza dalla testa. A questo punto ha avuto inizio la sua rimonta: grazie ad una vittoria e tre podi, e favorito anche da un calo di prestazioni del suo diretto rivale Nicky Hayden (da ricordare la caduta di Pedrosa all'Estoril che lo ha trascinato fuori pista), il pesarese riesce addirittura a ribaltare la situazione. All'ultima gara della stagione Valentino si trova infatti primo in classifica, con 8 lunghezze di margine. Quando ormai tutti i suoi tifosi, ed in generale tutti gli appassionati di motociclismo, vedevano ripetersi il copione degli anni precedenti, avviene il colpo di scena: dopo una brutta partenza dalla Pole Position, Valentino cade nel tentativo di rimontare gli avversari. A nulla servirà il suo tentativo di rientrare in gara (chiuderà al 13° posto): il suo rivale Nicky Hayden, grazie ad un terzo posto, riuscirà a balzare nuovamente in testa alla classifica diventando campione iridato e rompendo l'imbattibilità di Rossi dei 4 anni precedenti.





[modifica] Curiosità

Rossifumi, è come veniva soprannominato all'inizio della sua carriera perché simpatizzante di Norifumi Abe (pilota giapponese). Valentino, ha sempre usato il numero 46 per la sua moto, nonostante abbia avuto piu' volte la possibilita' di usare il numero 1 riservato al campione in carica, perché questo è il suo numero portafortuna ed è lo stesso che usava per correre il padre Graziano; anch'esso pilota motociclistico negli anni '80. Nelle sue parole:



«È bello avere nome e numero personale, perché sei riconoscibile. Ho scelto il 46 perchè è il numero che aveva mio babbo quando vinse la prima gara con la Morbidelli 250 nel '79»





Ma è bello pensare di poterlo cambiarlo con il numero 1. Mentre il nome lo scelsi dopo aver visto in tv una wild card giapponese andare come un razzo sull'acqua. Strana combinazione, anche lui aveva quel numero, appunto, il 46.



Rossi gode di molte simpatie da parte degli appassionati di motociclismo, e il suo carattere estroverso e spensierato ha sicuramente avvicinato molte nuove persone allo sport del motociclismo. Famosi sono i siparietti con cui a fine gara celebra le vittorie, assieme ai membri del suo fan club che lo accompagnano lungo tutte le gare del mondiale (un gruppetto di amici "storici", ai quali Rossi stesso paga metà del costo della trasferta per seguirlo). Si ricordano tra gli altri il giro di pista con a bordo una bambola gonfiabile, il giro d'onore dopo una vittoria in tenuta da spiaggia, la visita a un bagno dei commissari di pista dopo una vittoria, oppure la finta pattuglia dei vigili che lo multa dopo l'arrivo di una gara al Mugello per eccesso di velocità, o ancora la festa a Sepang nel 2005 coi fedelissimi del suo Fan Club vestiti da 7 nani (come i titoli vinti fino ad allora) per festeggiare il settimo mondiale della carriera.



Appassionato anche delle quattro ruote, Valentino ha provato a gareggiare in una prova del campionato mondiale Rally, nel 2002, a bordo di una Peugeot 206 WRC ha infatti preso parte al Rally d'Inghilterra pur senza concluderlo. Inoltre è diventato una presenza fissa al Rally di Monza che ha vinto nell'ultima edizione il 26 novembre 2006 su Ford Focus in coppia con Carlo Cassina e al memorial Bettega che si tiene ogni anno all'interno del Motorshow di Bologna.É arrivato 11 al rally di Nuova Zelanda disputato dal 17 al 19 novembre 2006 a bordo di una Subaru Impreza WRC.





La moto 2006Nel 2002 ha ricevuto delle minacce da un movimento anarchico italo-spagnolo (che in quei giorni aveva inviato pacchi bomba contro importanti obiettivi iberici) perché reo di avere un contratto con l'azienda petrolifera Repsol (per la quale ha anche girato uno spot). Ma il pilota dice di essere legato solo alla Honda e di conseguenza ai suoi sponsor.



Proprio per la sua passione per le quattro ruote, sempre più spesso negli ultimi tempi si è parlato della possibilità di un passaggio di Rossi alla Formula 1, alla guida della Ferrari, con la quale ha provato diverse volte sulle piste di Fiorano e del Mugello, con risultati notevoli per uno alle prime esperienze. Nonostante si sia parlato spesso di un suo passaggio alle quattro ruote, lo stesso Valentino ha preso la decisione, nel maggio del 2006, di rimanere nel mondo delle moto.



Riceve una laurea magistrale honoris causa in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni CPO [1] dall'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" il 31 maggio 2005 diventando ufficialmente "The Doctor".



Alla fine del 2005 pubblica, insieme al giornalista Enrico Borghi, la sua autobiografia: "Pensa se non ci avessi provato".



Rossi vive attualmente a Londra.



Rossi ha firmato il rinnovo per un altro anno con Yamaha, rinunciando alla possibilità di passare in F1 con la Ferrari.



Michael Schumacher ha elogiato Valentino, dicendo che potrebbe fare tranquillamente il pilota di F1, mentre Fernando Alonso, al riguardo, nutre delle perplessità. Valentino ha sfidato il campione del mondo di Formula 1 ad una affascinante gara a somma di tempi in MotoGP, F1 e Rally, sul circuito di Barcellona, l'unico al mondo dove si svolgono tutte e tre le gare. Il pilota spagnolo ha declinato l'invito giudicandola un'idea poco intelligente.



Per adesso Valentino ha deciso che correrà ancora 2-3 anni in moto e in seguito deciderà "cosa fare da grande".Tutta l' Italia spera che Valentino continui a fare il pilota di moto.





[modifica] Palmarès

Anno Moto Risultato

1996 Aprilia RS125R 9° posto Mondiale Classe 125

1997 Aprilia RS125R Campione del Mondo Classe 125

1998 Aprilia RSW250 2° posto Mondiale Classe 250

1999 Aprilia RSW250 Campione del Mondo Classe 250

2000 Honda NSR500 2° posto Mondiale Classe 500

2001 Honda NSR500 Campione del Mondo Classe 500

2002 Honda RC211V Campione del Mondo MotoGP

2003 Honda RC211V Campione del Mondo MotoGP

2004 Yamaha YZR-M1 Campione del Mondo MotoGP

2005 Yamaha YZR-M1 Campione del Mondo MotoGP

2006 Yamaha YZR-M1 2° posto Mondiale MotoGP



Con la MotoGP viene oggi identificata la categoria maggiore delle moto da corsa su circuito che concorre nel motomondiale.



Si tratta della categoria che dal 2002 ha sostituito la precedente Classe 500, modificando la denominazione, anche in virtù del fatto che la limitazione di cilindrata non corrispondeva più al nome.



Le moto appartenenti alla MotoGP sono dei prototipi e non sono mai stati messi in vendita, diversamente da altre categorie di corse (tipo la Superbike) dove vengono utilizzate versioni elaborate delle moto comunemente in vendita.



Per molti anni il regolamento aveva limitato solamente la cilindrata ai fatidici 500, senza differenziare tra motori a 2 e 4 tempi. Per una migliore utilizzazione della potenza ed una maggiore leggerezza del motore, oltre che per una semplicità maggiore di costruzione, per oltre un ventennio i motori a 2 tempi la fecero da padrone.



La Federazione Motociclistica Internazionale decise pertanto di modificare le regole, consentendo una cilidrata maggiorata (fino a 990 cc) per i motori a 4 tempi. Anche il numero dei cilindri ammessi venne aumentato fino a 6.



Una moto a due tempi da 500 cc, in teoria, dovrebbe avere prestazioni simili a una quattro tempi con 990 cc, e nel 2002 si assistette a Gran Premi con motociclette di entrambi i tipi. Divenne però rapidamente chiaro che le moto a quattro tempi erano migliori dei due tempi in quasi tutte le loro componenti e, come risultato, dal 2003 quest'ultimo tipo di motorizzazione scomparve dalle gare della classe maggiore, rimanendo confinato alle cilindrate minori.



Prendendo esempio e spunto dalle gare, oggi quasi tutte le medie e grandi cilindrate (superiori a 250 cc) di moto da strada in vendita al pubblico sono a quattro tempi, dato che la maggior parte dei produttori ha avuto maggiori benefici dalla tecnologia sviluppata per le corse usando i quattro tempi. Le recenti decisioni dell'Unione Europea di proibire la vendita al pubblico delle moto a due tempi (per motivi di maggiore inquinamento) hanno aumentato i dubbi su un eventuale ritorno del 2 tempi nelle competizioni, anche se non vi sono stati annunci delle principali organizzazioni.









Indice [nascondi]

1 Caratteristiche

2 Piloti

2.1 Piloti iscritti alla MotoGP nel 2005

2.2 Piloti iscritti alla MotoGP nel 2006

2.3 Piloti iscritti alla MotoGP nel 2007

3 Albo d'oro del campionato mondiale

4 Voci correlate

5 Collegamenti esterni







[modifica] Caratteristiche

Nelle MotoGP sono ammessi motori da 3 a 6 cilindri con un limite di peso minimo ammesso in proporzione al numero dei cilindri; un motore maggiormente frazionato ha in teoria la possibilità di erogare una maggior potenza, di conseguenza si vuole controbilanciarla con l'handicap di un maggior peso.



Le varie case costruttrici hanno scelto soluzioni tecniche differenti e si sono già visti in gara, sin dal 2002 motori a 3, 4 o 5 cilindri, fino ad arrivare alla Blata che nel 2005 ha sperimentato un motore a 6 cilindri. Attualmente, Kawasaki e Yamaha propongono una 4 cilindri in linea, Honda un 5 cilindri a V, Ducati un 4 cilindri a "L", Suzuki un 4 Cilindri a V.



Come per la Formula 1, questa classe per tutte le case costruttrici è il banco di prova delle soluzioni tecniche più all'avanguardia e vengono utilizzati, per la costruzione, materiali ad altissima tecnologia, che non sempre vengono poi riportati nella produzione di serie, come il titanio o altre leghe leggere, e la fibra di carbonio.



Altrettanto evoluta è la parte elettronica che governa la moto con le funzioni di telemetria e di controllo elettronico della trazione. All'avanguardia è anche l'impianto frenante (normalmente con dischi di carbonio) e la gestione elettronica di tutte le funzioni del motore.



Una delle maggiori sfide che i progettisti devono affrontare è sul come trasferire a terra l'enorme potenza sviluppata dalle MotoGP (dell'ordine dei 240 hp), tenendo in considerazione il fatto della ridotta superficie di contatto della ruota con l'asfalto (per fare un paragone una macchina da F1 ha all'incirca il quadruplo della potenza ma è ben 10 volte maggiore la superficie di contatto delle ruote a terra). Nell'affrontare questo problema i team sono affiancati naturalmente dai costruttori di pneumatici che si prodigano per offrire sempre migliori e più varie coperture.



Nel 2005 si è stabilito che, a partire dalla stagione 2007, la cilindrata totale delle MotoGP sarebbe stata ridotta da 990 a 800 cm³, con l'intento di aumentare la sicurezza dei piloti.





[modifica] Piloti

Nei primi anni di vita di questa nuova categoria il dominatore incontrastato è Valentino Rossi che si è aggiudicato tutti i campionati mondiali disputati fino al 2005, dapprima guidando una Honda ed in seguito una Yamaha: suoi antagonisti sono soprattutto altri piloti italiani come Max Biaggi, Marco Melandri e Loris Capirossi, affiancati da piloti spagnoli come Sete Gibernau e Carlos Checa, e dall'americano Nicky Hayden, vincitore del campionato 2006. Proprio per la presenza di forti piloti nazionali il motomondiale gode di particolare successo di pubblico specialmente in Italia e Spagna.





[modifica] Piloti iscritti alla MotoGP nel 2005

Pilota Casa

3 Max Biaggi Honda

4 Alex Barros Honda

5 Colin Edwards Yamaha

6 Makoto Tamada Honda

7 Carlos Checa Ducati

10 Kenny Roberts Jr Suzuki

11 Ruben Xaus Yamaha

12 Troy Bayliss Honda

15 Sete Gibernau Honda

16 Jurgen van den Goorbergh Honda



19 Olivier Jacque Kawasaki

21 John Hopkins Suzuki

24 Toni Elias Yamaha

27 Franco Battaini Blata

33 Marco Melandri Honda

44 Roberto Rolfo Ducati

46 Valentino Rossi Yamaha

56 Shinya Nakano Kawasaki

65 Loris Capirossi Ducati

66 Alex Hofmann Kawasaki

67 Shane Byrne Team Roberts

69 Nicky Hayden Honda

72 Tohru Ukawa Moriwaki Racing

77 James Ellison Blata

94 David Checa Yamaha





[modifica] Piloti iscritti alla MotoGP nel 2006

Pilota Casa

5 Colin Edwards Yamaha

6 Makoto Tamada Honda

7 Carlos Checa Yamaha

10 Kenny Roberts Jr Team KR

15 Sete Gibernau Ducati

17 Randy De Puniet Kawasaki



21 John Hopkins Suzuki

24 Toni Elias Honda

26 Daniel Pedrosa Honda

27 Casey Stoner Honda

30 José Luis Cardoso Ducati

33 Marco Melandri Honda

46 Valentino Rossi Yamaha

56 Shinya Nakano Kawasaki

65 Loris Capirossi Ducati

66 Alex Hofmann Ducati

69 Nicky Hayden Honda

71 Chris Vermeulen Suzuki

77 James Ellison Yamaha





[modifica] Piloti iscritti alla MotoGP nel 2007

Pilota Team Moto Gomme

1 Nicky Hayden Repsol Honda Honda RC212V M

4 Alex Barros Pramac d'Antín Ducati Desmosedici GP7 B

5 Colin Edwards FIAT Yamaha Racing Yamaha YZR-M1 M

6 Makoto Tamada Dunlop Tech 3 Yamaha Yamaha YZR-M1 D

7 Carlos Checa Honda LCR Honda RC212V M

10 Kenny Roberts Jr Team Roberts Roberts KR212V M

14 Randy De Puniet Kawasaki Racing Kawasaki Ninja ZX-RR B

19 Olivier Jacque Kawasaki Racing Kawasaki Ninja ZX-RR B

21 John Hopkins Rizla Suzuki MotoGP Suzuki GSV-R800 B

24 Toni Elias Honda Gresini Honda RC212V B

26 Daniel Pedrosa Repsol Honda Honda RC212V M

27 Casey Stoner Ducati Marlboro Ducati Desmosedici GP7 B

33 Marco Melandri Honda Gresini Honda RC212V B

46 Valentino Rossi FIAT Yamaha Racing Yamaha YZR-M1 M

50 Sylvain Guintoli Dunlop Tech 3 Yamaha Yamaha YZR-M1 D

56 Shinya Nakano Konica Minolta Honda Honda RC212V M

64 Kousuke Akiyoshi Rizla Suzuki MotoGP Suzuki GSV-R800 B

65 Loris Capirossi Ducati Marlboro Ducati Desmosedici GP7 B

66 Alex Hofmann Pramac d'Antín Ducati Desmosedici GP7 B

71 Chris Vermeulen Rizla Suzuki MotoGP Suzuki GSV-R800 B

88 Andrew Pitt Ilmor GP Ilmor X3 M

99 Jeremy McWilliams Ilmor GP Ilmor X3 M

Legenda

Pilota regolare

Wildcard

Pilota sostitutivo







[modifica] Albo d'oro del campionato mondiale

Voce principale: Albo d'oro del motociclismo



[modifica] Voci correlate

Motomondiale

Classe 125

Classe 250

Classe 500



[modifica] Collegamenti esterni

Sito Ufficiale

MotoGP su DM


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