Domanda:
suzuki gsr 600 vs honda hornet 600 2007...?
maxarry83
2007-04-25 12:53:03 UTC
secondo voi qual'è la moto che è superiore in quanto a prestazioni? (lasciate perdere il design e la marca)
Sei risposte:
Dattebayo
2007-04-26 01:34:47 UTC
Ciao maxarry insomma ce l'hai su con la gsr 600...

Bhè secondo il mio parere c'è qualcosa in più nella nuova hornet rispetto al "Gisser" così lo chiama un mio amico...

sempre tralasciando la linea che va a gusti...

Ho provato la suzuki e non era niente male quindi adesso proverò la hornet e poi ti dirò...

Sappi che condivido la tua battaglia personale contro quell'arrogante di Evopietro...



W le moto
anonymous
2007-04-26 14:48:03 UTC
ti dico qualcosa sulla honda :



Un successo tutto italiano. C’è aria di festa alla Honda Italia e non solo per il clima natalizio di questi giorni. Il motivo dei festeggiamenti interessa la Hornet 600, la naked giapponese che ha conquistato il cuore dei motociclisti italiani ed europei decretandone il successo. Fin qui niente di particolare ma se consideriamo che ora questa moto sarà prodotta, tranne che per il propulsore, nello stabilimento abruzzese di Atessa, vicino Chieti, motivi per far festa ce ne sono davvero.Soprattutto se consideriamo la pignoleria maniacale dei tecnici del sollevante che difficilmente concedono questa “licenza” di produzione se gli standard qualitativi non sono più che elevati. Così alla fabbrica di Atessa, che tra l’altro dal prossimo mese di marzo avvierà anche la produzione del nuovo scooter Dylan, hanno fatto festa. Per l’occasione è volato in Italia mister Kunitaka Hara, il papà della Hornet, che ha ricordato le 50.000 Hornet vendute in Europa dal momento del lancio avvenuto quattro anni orsono ed ha concluso con i più vivi complimenti ai lavoratori italiani in grado di garantire lo stesso livello qualitativo degli stabilimenti giapponesi. Soddisfazione è stata espressa anche da Silvio Di Lorenzo, vice presidente Honda Italia: “ Con la Hornet 600 la Honda Italia è entrata nel III millennio dalla porta principale. E, senza ombra di dubbio il modello che abbiamo presentato rafforza questa nostra convinzione in quanto, con questa moto, aggiungiamo un nuovo, fondamentale pilastro alla nostra Casa in Val di Sangro, che oggi occupa 140mila metri quadrati, impiega 850 dipendenti, ha prodotto nel 2001 oltre 110.000 mila unità e chiuderà l’anno fiscale con oltre 1.200 miliardi di fatturato (circa 600 milioni di euro), confermandosi l’azienda leader nel mercato motociclistico italiano: praticamente, una “2 ruote” venduto su 4 è una Honda”. Dopo gli scooter 50, 125 e 150, i motori power 135cc per rasaerba, i maxiscooter 250, e le maximoto strada ed enduro, la Hornet 600 è la prima maximoto con motore 4 cilindri in linea prodotta in Europa. Una crescita costante quella della produzione Honda ad Atessa, che ha visto nel 1994 l’arrivo della Dominator 650 (prima maxi prodotta in Italia), poi delle bicilindriche Transalp e CB 500 rispettivamente nel 1995 e 1997. “Il successo che ha arriso alla Hornet in Italia ed Europa, ha proseguito Di Lorenzo, la complessità dei requisiti tecnici introdotti, la forte competizione in questo segmento di mercato, il continuo lavoro di ricerca instauratosi fra il nostro personale e quello della R&D in Giappone, l’importanza dell’Italia nel panorama europeo “a 2 ruote”, la presenza e il supporto di fornitori altamente qualificati… Questi e molti altri motivi hanno fatto sì che la produzione di questa affascinante moto “nuda” fosse affidata alla Honda Italia. Un’ulteriore esempio della localizzazione tanto cara a noi della Honda: produrre dove è il mercato. E non è un caso che la Hornet, nel 2001, abbia battuto in Italia ogni record di vendita”. Esplicativo, circa il successo ottenuto dalla moto, anche l’intervento del direttore vendite Vito Cicchetti: “D’altronde la Hornet è una moto perfettamente “trasversale”: amata da giovani adulti fra i 22 ed i 40 anni – fra cui moltissime donne. Può rappresentare sia la porta d’ingresso nel mondo delle moto ad alte prestazioni sia il veicolo ideale per condividere la passione per il senso di libertà proprio delle “2 ruote”. All’occasione, può tramutarsi persino anche in un vero “animale da pista”, come dimostra la moto di Oscar Bellini vincitrice dell’Hornet Cup 2001, un Trofeo monomarca che oggi riconfermiamo anche per il 2002”



e se no ti 6 addormentato a leggere eccoti qualcosa sulla suzuki :



*Il test completo su Special Magazine di gennaio



Finalmente è arrivata. L’abbiamo attesa, sognata, ipotizzata…e dopo tanti anni, finalmente, è una moto in carne ed ossa. Parliamo della nuovissima GSR600, il primo prodotto di una generazione di super-bike Suzuki scarenate nata per soddisfare le esigenze di quei motociclisti che dalla loro moto vogliono prestazioni ma anche personalità.



Sì personalità…perché la GSR ne ha da vendere. Ok, alcuni elementi sono plastici sono addirittura eccessivi, ma è evidente che per farsi largo tra proposte ormai consolidate sul mercato c’era bisogno di qualcosa in più.



La forza della GSR 600, in ogni caso, non è solamente nel look ma anche nelle qualità dinamiche, in particolar modo per quanto concerne il propulsore. Non c’era alcun dubbio, visto e considerato che si tratta di una versione rivista e corretta del cuore della GSX-R 600, ma la prova su strada di Lorenzo Baroni - che potrete leggere integralmente sul numero di gennaio di Special Magazine – conferma come la nuova naked di Hamamatsu abbia un caratterino da bulletta.



Dai 8 ai 14.000 giri, infatti, la spinta è veramente forte e l’impressione è quella di aver addirittura qualche cavallo in più rispetto ai 98 dichiarati. Sotto, invece, il quattro cilindri è morbido, lineare e, grazie ad una particolare rapportatura, digerisce bene passeggiate sul filo dei 5.000 in sesta.



A livello di guida, quello che ha più impressionato è la frenata che è potente ma allo stesso tempo molto modulabile: dolce nella prima parte della corsa della leva, ideale per i neofiti, più incisiva e potente nel secondo tratto della leva…quasi ci fosse stato da parte dei tecnici un occhio di riguardo anche per chi ai track-day proprio non vuole rinunciare.



Niente male anche la sezione telaistica, in particolar modo il forcellone posteriore scatolato con capriata di rinforzo, che si muove con grande precisione assicurando ottima trazione, anche nelle accelerazioni più violente.



Qualitativamente parlando, possiamo dire che la cura sia elevata: tutti i componenti tecnici, dalle leve, ai blocchetti passando per l'impianto frenante fino ad arrivare ai dettagli estetici del motore sono ben fatti e non danno minimante l’idea di essere pensati al risparmio…come accade per alcune rivali.



Ottima anche la strumentazione: il quadro è bello e ben leggibile, ricco di informazioni e dotato di una “funzionale” segnalazione del rapporto inserito. Insomma, niente male per una moto che costa appena 7.095 euro f.c.



Scheda tecnica

GSR 600 basa, come già detto, la sua forza sul propulsore della GSX-R 600. Ovviamente ci sono stati alcuni importanti interventi tecnici che ne hanno reso più morbido il comportamento, ma globalmente abbiamo a che fare con un propulsore divertente ed allo stesso tempo adatto alle caratteristiche da passeggio della GSR.



Fanno parte della dotazione di questo quattro cilindri l’iniezione elettronica SDTV a doppia farfalla e doppio iniettore, ma anche la speciale testata a quattro valvole “strette”. Il tutto è ovviamente comandato da una centralina a 32 bit che sovrintende, tra le altre, anche la qualità dei gas di scarico diretti al catalizzatore: un lavoro eccellente, che sul libretto di circolazione vale un bel Euro3

Il telaio è rigido ma allo stesso tempo molto leggero. Come se non bastasse è anche realizzato per mezzo di una complessa tecnica di pressofusione ad alta pressione, che ha permesso ai designer giapponesi di adottare soluzioni stilistiche che enfatizzano il carattere della GSR. Un telaio che ha consentito di contenere le dimensioni del passo in 1.440 mm, nonostante i 25.5 gradi di inclinazione del canotto di sterzo che valgono 105 mm di avancorsa. Tutto bene anche sul fronte dell’altezza da terra, 785 mm (ideale per il pubblico femminile), e dal punto di vista del peso che è contenuto in 183 kg.



Anche il forcellone è costruito in alluminio e, come le sezioni del braccio, è realizzato con pressofusione ad alta depressione e propone gli stessi vantaggi del telaio, ovvero rigidità, leggerezza ed uno styling aggressivo e personale.



GSR propone una forcella anteriore a steli dritti Kayaba da 43 mm, mentre al posteriore lavora un monoammortizzatore (della stessa marca) in grado di assicurare 143 mm di corsa alla ruota.

Notevole anche l’impianto frenante, basato su due dischi anteriori da 310 mm morsi da pinze a quattro pistoncini, ed un disco posteriore da 240 mm controllato da un pinza a pistoncino singolo.



La nuova naked Suzuki è già in concessionaria, ed è proposta in quattro colori: grigio, blu, nero e rosso. Interessante l’iniziativa commerciale studiata per il lancio visto il finanziamento di 6.000 euro a tasso 0 da restituire in 24 mesi.



conclusione :

le moto x me sono pari



bye
gtdesmo
2007-04-26 14:46:02 UTC
Beh direi che siamo lì.

Montano entrambe il motore di derivazione della sportiva di pari cilindrata. La hornet quello della CBR 600 Sport 2002 modificato con l'iniezione. La gsr quello della GSXR 600 anno 2004/5 anchesso modificato.

Sostanzialmente a livello di sospensione sono li, i freni dovrebbero essere simili e così anche le prestazioni.

Da quello che so la gsr ha un impostazione sia a livello di guida che di erogazione più sportiva, la hornet invece è un po' più cittadina. La qualità non si discute, mentre il livello di finiture normalmente è a pannaggio dell'honda. Ti dirò a me i 2 scarichi sotto sella e la linea della gsr piacciono notevolmente di più. In più, cosa da non sottovalutare, non se ne vedono molte in giro, per cui ti fa notare molto di più. Anche se secondo me la naked piccola migliore al momento sul mercato rimane la Kawa Z750
anonymous
2007-04-25 21:21:52 UTC
suzuki
anonymous
2007-04-25 20:02:06 UTC
la honda hornet quest'anno si e' vestita di un qualcosa che non eravamo abbituati sfoggia un look nuovo e veranente perfetto un motore derivato dalla sorella cbr 600 rr cioe' alluminio pressofuso ultra leggero una ciclistica quasi perfetta grazie al telaio in materiali compositi anchessi ultra leggeri e cosa dire di piu'.

si la suzukina va bene ma tutto sommato non puo' mai competere con una moto nuova di zecca con tecnologie all'avanguardia
Cica
2007-04-26 11:05:51 UTC
W l'Honda Hornet!!!


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...